Industria ceramica, incidenti in calo. "L'8% del fatturato va in sicurezza"

Modena mattina 16/3/97 pag.11

Sono in calo gli incidenti sul lavoro nell'industria ceramica. Dalle indagini svolte sugli infortuni, realizzate da Assopiastrelle, Usl e sindacati, arriva la conferma che il settore ceramico, almeno sul fronte dell'infortunistica, e' in controtendenza rispetto ai 100.000 infortuni avvenuti nel '96 in tutta Emilia Romagna. Nell'industria della piastrella, nel periodo 1985-1995 si e' ridotto non solo il numero totale degli infortuni annui, ma anche il numero totale dei dipendenti rimasti coinvolti e le ore di lavoro perse. Un "trend" decisamente positivo, che e' stato illustrato mercoledi' scorso durante il convegno sulla sicurezza nel lavoro ceramico svoltosi presso la sede di Assopiastrelle. Ai lavori hanno partecipato tra gli altri Luciano Scapolo, della segreteria nazionale della Fulc (il sindacato dei chimici e ceramisti), Giuseppe Monterastelli, dell'assessorato alla Sanita' regionale e Giancarlo Bertacchini, presidente di Cerform, l'ente che insieme ai comuni del comprensorio organizza corsi di formazione e di inserimento lavorativo nel settore. Ad aprire la discussione e' stato Alberto Cammellini, in qualita' di presidente della commissione ambiente e sicurezza di Assopiastrelle. Cammellini ha sottolineato "il livello di assoluta avanguardia dell'industria italiana delle piastrelle di ceramica nel campo della sicurezza, per i risultati concreti raggiunti nel campo della prevenzione". Una parte non piccola del merito va comunque alla legge 626 del 1994, normativa che ha introdotto nel nostro paese una serie di controlli molto rigidi in materia di sicurezza. Il mondo della ceramica si e' subito adeguato, e sono da ricordare in questo senso gli investimenti compiuti negli ultimi dieci anni in questo campo: dall'8 al 12% del fatturato delle aziende e' andato per il miglioramento delle condizioni dell'ambiente lavorativo. Anche in tempi di 'vasche magre', come quelli attuali, la percentuale d'investimento sul fronte sicurezza non e' calata: un segnale importante che fa ben sperare per il futuro. "I risultati positivi - ha infatti detto Cammellini - non ci devono pero' far abbassare la guardia. La sicurezza in azienda e' qualcosa che si costruisce, giorno dopo giorno, con la partecipazione attiva di ogni singolo lavoratore". Concorda su questa opinione Luciano Scapolo della Fulc, per il quale "e' necessario impostare un discorso sulla formazione obbligatoria, l'informazione e il coinvolgimento del lavoratore nei temi della sicurezza". Notizie non del tutto buone arrivano invece da Cerform che, nonostante il miliardo e 900 milioni investiti nel 1996, vedra' un drastico taglio di fondi quest'anno. I corsi finanziati con denaro pubblico subiranno un taglio del 50%, e saranno necessari investimenti da parte dei privati. Sulla formazione, insomma, e' ora di una svolta. Le figure professionali richieste dalle aziende creano l'esigenza di nuovi corsi. I lunghi tempi per i finanziamenti rischiano pero di far mettere in campo corsi che, in parte, possono considerarsi gia' 'invecchiati'; e questo nonostante il collegamento fra le industrie e chi fa formazione sia nel complesso buono. Dalla Regione, comunque, arriveranno nuove figure professionali, che si occuperanno direttamente della sicurezza sui luoghi
di lavoro.






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